Innumerevoli volte ti sarai imbattuto in questo acronimo, CCNL e molto probabilmente avrai un’idea di cosa si tratti ma altrettanto forse non sai precisamente cosa è e come funziona. Data l’importanza della conoscenza del tema, crediamo opportuno affrontare l’argomento per darti qualche informazione in più che non è mai male conoscere.
Il CCNL Cosa è?
CCNL è un acronimo che sta a significare Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Da ciò discende pacificamente che si tratta di un accordo tra due parti stabilendo un insieme di norme che regolano il rapporto di lavoro.
Fino all’immediato dopoguerra in seguito al secondo conflitto mondiale, in realtà non esisteva alcuna normativa su questo, le norme le stabilivano i datori di lavoro secondo le loro esigenze, senza tenere in considerazione i diritti dei lavoratori.
Il primo contratto vero, collettivo di cui si ha memoria, da quei giorni, è stato fatto in realtà dai Partigiani emiliani guidati da Luciano Lama, andando a prendere casa per casa i principali imprenditori e portandoli alla Camera del Lavoro.
Qui, sotto la minaccia delle armi, tali imprenditori furono costretti a sottoscrivere un accordo stilato dai partigiani stessi, accordo che valeva per tutti i lavoratori interessati. Non si può certo dire che sia stato un confronto democratico ma all’epoca funzionava così.
Oggi il Contratto Collettivo viene discusso tra le parti, imprenditori e sindacati, rappresentati da organizzazioni delle due categorie in discussione. Quanto derivante dagli accordi raggiunti vale per tutti i lavoratori della medesima categoria nel territorio nazionale.
Ecco il significato di Contratto e poi Collettivo in quanto applicato a tutti i lavoratori di quel settore nell’intero ambito Nazionale. Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro stabilisce le linee generali di svolgimento del lavoro che devono essere rispettate sia dai datori di lavoro che dai lavoratori, un insieme di diritti e doveri reciproci, quindi.
La Contrattazione
Non può esistere un unico contratto valido per tutti i lavoratori italiani perché settori produttivi diversi presentano peculiarità proprie e le norme che possono essere valide per un settore possono facilmente essere inadeguate per altri settori.
Per questo motivo, le attività produttive e di servizi presenti in ambito nazionale sono state suddivise per categorie e ciascuna categoria, attraverso le rappresentanze, contrattano condizioni normative ed economiche per pervenire a Contratti Collettivi Nazionali di categoria. Per meglio chiarire, si svolgono contrattazioni per il settore metalmeccanico oppure chimico e così via, ciascuno con un proprio CCNL.
Come abbiamo detto, i CCNL fissano norme generali valide per tutti ma lasciano aperta la porta a contrattazioni locali che consentono di meglio adattare le norme generali alle singole imprese.
Ecco che si svolgono contrattazioni aziendali che tendono al miglioramento di quanto stabilito in sede nazionale, migliorative sia dal punto di vista datoriale per migliorare il funzionamento delle singole aziende, sia per i lavoratori migliorando condizioni normative e salariali. Evidentemente nessuna norma derivante dalla contrattazione aziendale può essere peggiorativa rispetto a quanto stabilito dal CCNL di categoria.
I CCNL hanno generalmente una durata di tre anni ma possono anche prevedere scadenze diverse, in intesa tra le parti. In alcuni casi, ad esempio, si è prevista una vigenza biennale per la parte salariale e nello stesso contratto una validità di 4 anni per la parte normativa.
Cosa succede quando scade? Il CCNL resta valido comunque fino al rinnovo che può arrivare anche dopo parecchio tempo ma non rimane mai un vuoto contrattuale. Talvolta le trattative tardano ad avviarsi per interrompersi diverse volte a fronte di posizioni troppo distanti tra le parti, spesso generando scioperi e proteste da parte dei lavoratori dei diversi settori interessati.
Ancora dobbiamo dire che esiste anche la possibilità di accordi tra le due singole parti interessate, il datore di lavoro e il singolo lavoratore ma ciò che viene raggiunto come accordo individuale, se almeno una delle due parti aderisce al CCNL di settore, non può mai essere peggiorativo rispetto a quanto stabilito dal CCNL stesso.